About
La storia dell’azienda agricola Barbadoro affonda le proprie origini in tre generazioni di storia, quando fin dai primi del 1900 il nonno don Michele iniziò a coltivare la terra, dedicando la maggior parte della coltivazione delle proprie terre alla produzione del vino.
Nel palmento di famiglia, esistente già dal 1940, le uve si pestavano nel rispetto dei metodi tradizionali, regalando un vino che avrebbe dato forma e vita a quello che oggi viene prodotto in un’azienda moderna e innovativa. L’azienda Barbadoro, forte della sua storia e dell’esperienza acquisita nel corso degli anni, ha deciso di continuare nella produzione del vino, rispettando le tradizionali modalità colturali.
Attualmente l’azienda ha 6000 piante in gran parte coltivate con sesto ad alberello, un sistema specializzato di allevamento della vite utilizzato tradizionalmente in zone climatiche in cui la presenza di acqua non è favorevole. Questo consente di estrapolare un frutto pregiato, con rese quantitative molto più basse ma di qualità decisamente superiore. Tant’è che l’Unesco ha dichiarato la pratica agricola della “coltivazione della vite ad Alberello” patrimonio dell’umanità, prima pratica agricola al mondo ad ottenere questo prestigioso riconoscimento.
Il resto della coltivazione delle piante avviene con la forma di allevamento a spalliera. Le qualità di uve coltivate sono: Perricone, Nerello Cappuccio e Syrah.
Il Perricone è un vitigno a bacca rossa della Sicilia, originario precisamente della parte occidentale dell'isola. Le informazioni disponibili su questa uva, unicamente siciliana, si registrano solo a partire dalla fine dell'Ottocento, quando il vitigno era segnalato sotto il sinonimo di Pignatello, così chiamato per le terre argillose su cui veniva impiantato.
Barbadoro, che sorge su un terreno argilloso, decide di impiantare tali uve per riprendere e conservare uno dei vitigni autoctoni più antichi e unici di Sicilia, nella consapevolezza di avere a disposizione un terreno perfettamente adatto alla coltivazione di questo vigneto.
Il Nerello Cappuccio è anch’esso un vitigno autoctono, tipico del territorio dell’Etna, che cresce generalmente fra i 350 e i 900 metri sul livello del mare. La coltivazione di tale varietà, di cui oggi si teme l’estinzione, è divenuta in azienda una scommessa su cui puntare. Infatti fin dal 1970 il padre don Michelangelo lo impiantò su un terreno ad un’altitudine di 500 metri con la ferma volontà di conservare e tramandare la storia di un vitigno proprio esclusivamente della nostra isola.
Il Syrah è un vitigno a bacca rossa dalle origini controverse. Una leggenda narra che le sue radici storiche siano legate al territorio di Siracusa, quando l’imperatore Marco Aurelio Probo importò queste uve dall’Egitto. Le sue legioni poi si fermarono in Sicilia dove il Syrah avrebbe messo solide radici, divenendo uno dei vitigni di riferimento dell’isola. Questo vitigno è coltivato in quasi tutto il mondo, ma la regione in cui è stato meglio interpretato è decisamente la Sicilia, che ha ottenuto con esso vini morbidi e speziati molto richiesti in campo internazionale. Negli anni novanta questo vitigno viene impiantato in azienda con la finalità di produrre un vino apprezzato e corposo al palato.
Riconoscimenti
2021 | Diploma Women's International Trophy – Germany
2020 | Gold American Awards - Don Michelangelo
2019 |Silver 2019 in Organic - Nerello Cappuccio - Terre Siciliane IGT 2017
Harpers Wine Stars
2018 | Asia Awards Gold, organic red Don Michelangelo 2012
2018 | Asia Awards Gold, organic red Don Michelangelo 2015
2019 | IWSC International Wine & Spirit Competition, Silver 2019 in Organic Nerello Cappuccino – Terre Siciliane
I nostri vigneti
- All
- Il Vigneto In Sicilia
- Sicilia Vigneto
- Uva Di Sicilia
- Vigne Siciliane
- Vigneto Rosso Sicilia
- Vigneto Sicilia Catania